Favole giocose per “bambini”

Turbinio nella relazione a due

Analogie con la Turbinetta CCS

Il tema dell’amore di coppia è stato motivo di studio da parte di tante persone ed anch’io voglio contribuire in una maniera tecnicistica… come diceva la mia insegnate di decorazione del vetro… le mie rappresentazioni artistiche partono sempre e comunque una base tecnica… e non posso fare altrimenti perché la mia formazione arriva da li…

Era già da tempo che in testa frullava l’idea che il comportamento amoroso di una coppia fosse analogo a quello della mia macchina… e l’occasione per dare una svolta definitiva e parzialmente condivisa è nata dall’incontro con Simona… una donna dotta che non si tira indietro nel mettere in comune idee e capacità… Mi ha dato lo spunto per capire meglio il rapporto fra la nostra mente razionale (chiamata mente) e il nostro spirito, indole, insomma la nostra anima… e cosa succede quando l’insieme dei due entra in competizione ed in conflitto…

“… esiste la carrozza… la mente è il cocchiere e l’anima è quanto contenuto nella carrozza… I cavalli sono le emozioni… la carrozza va spesso dove il cocchiere (la mente) decide… ma la mente mente… non sempre sente/ascolta la voce dell’anima… non ricerca la felicità… ma è programmata per soddisfare i propri bisogni primari… e la felicità dell’anima non sa codificarla… per cui nell’affrontare la vita il cocchiere sceglie sempre il già vissuto e il già fatto perché sa come affrontarlo… anche nella sofferenza… basta “respirare e vivere…” ecco quindi che spesso si ricasca nei soliti errori… perché non spegniamo la mente e non stiamo ad ascoltare il vocio della nostra anima…” ma che bella rappresentazione…

Nel rapporto a due la mente segue preconcetti prestabiliti e pur di soddisfare i propri bisogni inesorabilmente mente… e trasforma i grandi amori in grandi illusioni… perché il vocio dell’anima viene trascurato… ma col passare del tempo l’anima sofferente si vendica… malesseri, piccoli dolori… altre patologie diffuse sempre piu pesanti fino a volte ad un’esplosione emotiva dirompente che distrugge e azzera il nostro motore biologico…

Quanti amori inutili seguiti e perseguiti e quante volte gli stessi errori… perché la mente è astuta e vuole essere dominante… l’anima e la ricerca dell’anima animica… è come viaggiare col navigatore satellitare e spegnerlo, sentire l’affinità con il compagno e vibrare allo stesso modo e per le stesse finalità. La ricerca è ascoltarsi e ascoltare è come se l’ufficio presso cui si lavora fosse itinerante, al mattino ci si mette in macchina e lo si debba cercare… con i propri “cavalli” e con la propria carrozza… tutte le mattine e senza alcun aiuto tecnologico… cosi anche la ricerca del proprio compagno o la propria compagna.

Quando ero piccolo sentivo sempre dai più grandi “… guarda quello continua a girarle attorno…” ed è cosi che si trova l’analogia con la mia macchinetta… l’uno individua la sua compagna e comincia a girarle attorno, fa da motore, l’altra fa altrettanto ma fa da alternatore… il movimento di uno alimenta e sostiene l’altra. Quest’ultima sostiene il movimento dell’altro e trascina entrambi nello stato di felicità… ad una affinità animica… La felicità regge se uno spinge e se uno alimenta l’altro… a volte uno fa da motore e l’altro da alternatore ed a volte ci si alterna… ma il segreto è proprio questo alimentarsi a vicenda e produrre più di quanto il singolo mette in gioco…

Nella turbinetta meccanica il combustibile è il flusso di elettroni o l’aria compressa… nella turbina di coppia c’è una dipendenza animica di uno dell’altro ci si spinge e ci si alimenta in maniera vorticosa e si spinge con la complicità, con l’affetto, con la sopportazione, con la tolleranza, con l amore e il tutto viene moltiplicato … e di riflesso quello che dipende da noi migliora e vibra con la nostra frequenza.

Questo movimento viene meno se uno rinuncia a fare quanto gli tocca o se si lega ad altri interessi.

Nella ricerca è bene spegnere la mente e ascoltarsi nel profondo… capire che a volte il nostro cocchiere e il nostro navigatore satellitare va spento, sbagliare strada rientra nelle regole ferree che ci portano su strade mai esplorate e che mettono in gioco risorse e capacità inesplorate… anche se l’alternativa all’assenza del cocchiere non è lo sbando totale ma l’autodeterminazione e il prevalere della nostra anima…

Questa è una delle tante favole che mii sarebbe piaciuto raccontare ai miei piccoli… ma non ci sono… il mio cocchiere è stato spregiudicato e disumano ha sempre seguito la sua mente puramente razione… fare solo la cosa giusta e pulita che andava fatta… se una cosa non aveva una utilità anche sociale non andava fatta… ha ucciso l’anima più volte ma è sempre rinata… sempre più forte e combattiva… ma il cocchiere è uno tosto e l anima è debole… confidiamo nell’avvenire… quel poco che rimane…

Un ringraziamento a Simona per aver condiviso questo pensiero (anche se non è del tutto d’accordo)… ciao ciao

Alessandro Leghi
14 febbraio 2015